Libro di Fang Pi Shu: La segreta arte cinese dell'amore
Redatto con scrupolosità scientifica, il testo fornisce dati di eccezionale interesse, sia per il sessuologo, sia per gli studiosi del costume estremo- orientale e per coloro che s’interessano al lato segreto e magico dell’arte dell’amore.
Nel 1951 R.H. van Gulik diede alle stampe un libro intitolato "Erotic colour prints of the Ming period with an essay on Chinese sex life from the Han to the Ch’ing dynasty". L’edizione era di sole cinquanta copie e fu pubblicata privatamente come manoscritto: data la materia scabrosa, l’Autore ritenne che il libro dovesse essere riservato solo a specialisti e a particolari biblioteche. Ciò era comprensibile perché si trattava di stampe erotiche a colori di un’audacia veristica senza simili. Ma van Gulik aggiunse a esse un commento che a poco a poco aveva assunto le proporzioni di un vero e proprio saggio sull’antica arte cinese dell’amore.
Questo saggio, unico e originale, non merita di essere tenuto fuori dalla conoscenza anche di un pubblico più vasto e perciò viene presentato oggi senza le stampe ad esso associate ma non per questo meno valido. Redatto con scrupolosità scientifica e con numerose traduzioni di passi dei testi antichi, esso fornisce dati di eccezionale interesse, sia per il sessuologo, sia per gli studiosi del costume estremo- orientale e, non ultimo, per coloro che s’interessano al lato segreto e magico dell’arte dell’amore. E i testi tradotti, per il loro carattere vivo e colorito, sono di certo superiori al famoso Kamasutra e al più tardo Ananga Ranga indù, con la loro trattazione così spesso schematica e scolastica. Descrive la vita sessuale cinese tra il 1200 e il 1500, riportando la traduzione di due testi importanti: L’arte dell’amore del Maestro Tung-Hsüan e il Fang-Ne-Chi (note per l’alcova) tratto dall’I-Hsin- Fang.
Robert Hans van Gulik (1910-1967), laureatosi brillantemente nel 1935 con una tesi sul culto del cavallo in India, in Tibet e in Estremo Oriente, diede un valido contributo agli studi sulla cultura sanscrita e dellEstremo Oriente. Lavorò presso il Ministero degli Esteri olandese, ricoprendo uffici a Tokyo, Nanchino, Washington, Nuova Delhi, Beirut e Kuala Lampur. Il suo ultimo incarico fu di ambasciatore olandese in Giappone.