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L’ultimo decennio ha visto un rilevante cambiamento nel mondo delle arti marziali. A partire dai primi anni Novanta si svolsero negli Stati Uniti un certo numero di eventi di Arti Marziali Miste (Mixed Martial Arts, MMA), come il Campionato di Ultimate Fighting, nel quale diversi stili di arte marziale furono messi l’uno contro l’altro con poche regole, in modo da rispondere alla domanda fondamentale: “Nel combattimento reale, qual è il migliore stile di combattimento?”. Con sorpresa della stragrande maggioranza dei praticanti di arti marziali, a prevalere fu la capacità di portare un avversario al tappeto e di usare le tecniche di grappling per costringerlo ad arrendersi.
Tra coloro che capeggiavano questo rivoluzionario sviluppo vi erano gli esponenti del ju-jitsu brasiliano. I brasiliani, guidati dalla famosa famiglia Gracie, avevano imparato che il modello dei combattimenti reali è semplice. Dopo una fase iniziale di pugni e calci, i due avversari ben presto passano a un corpo a corpo in cui, afferrandosi, cadono a terra. Ed è a terra che si decide l’esito del combattimento. L’enfasi che il ju-jitsu brasiliano pone sul corpo a corpo al suolo ne rese possibile il predominio sui rivali nella competizione delle MMA.
Ora per la prima volta due tra le figure più leggendarie del ju-jitsu brasiliano, Renzo e Royler Gracie, hanno elaborato un libro che definirà per gli anni a venire questo stile di combattimento estremamente richiesto. Il manuale utilizza 800 fotografie per illustrare punto per punto tutte le tecniche impiegate in quest’arte marziale, Illustra più di 100 manovre punto per punto e spiega la teoria che sta alla base del suo incredibile successo. Quest’opera offre ai lettori una conoscenza che consentirà loro un notevole miglioramento dell’efficacia nel combattimento, indipendentemente dallo stile di appartenenza o dal livello di esperienza.