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Oggi la pratica delle arti marziali è stata notevolmente influenzata dalle idee occidentali e si è trasformata in disciplina sportiva. La raffinatezza dei movimenti del Karate, elaborato a Okinawa come metodo di autodifesa a mani nude, ha cominciato ad essere modificata dal XVIII secolo e si è andata perdendo la perfetta fusione tra abilità fisica e comprensione delle leggi dell'universo che gli antichi maestri insegnavano. Attualmente, il Kata (la forma) è considerato inutile per il Kumite (il combattimento) e viceversa, di conseguenza, il divario che separa questi due aspetti del karate è aumentato. I Kata e i movimenti di base moderni non trovano posto nella pratica o in combattimento, e i praticanti di karate che vogliono rafforzarsi fisicamente e ottenere buone prestazioni non vedono alcun rapporto tra kata e kumite. Ci si è scordati che durante l'antica cultura dello sviluppo fisico ideale, nelle arti marziali la maggiore enfasi veniva posta sui kata e i movimenti di base.
In questo libro l'autore illustra i principi del karate di Okinawa, nonché lo scopo e la necessità di studiare i kata. Inoltre, si occupa dello tsuki (il pugno) attraverso naifanchi, il kata fondamentale delle scuole Shuri-te e Tomari-te. Esamina anche la cultura della perfezione fisica dell'arte marziale di Okinawa, di cui tutti i karateka sono orgogliosi. I lettori e i praticanti di karate scopriranno un modo di considerare questa disciplina completamente diverso da quelli che hanno conosciuto o praticato finora. Le osservazioni presenti nel testo sono il frutto di oltre trent'anni di esperienza dell'autore, fatta di insegnamenti ricevuti da maestri di Okinawa, incontri di karate full contact, combattimenti di muay-thai e attività come istruttore nel dojo del Muso-Kai.